Palermo
...una città d'oro
La proposta in breve
A Palermo tutto si fonde; stili greci, bizantini, arabi, normanni; cattedrali che diventano moschee, moschee che tornano ad essere chiese. L’isola che fu punica, bizantina, romana, araba, normanna, spagnola e asburgica-borbonica offre al suo visitatore un incredibile esempio di sintesi di culture e religioni affascinanti e diverse.
- Per chi è questo viaggio? Il viaggio è consigliato per coloro che amano il bello, la buona cucina, la la luce del sud… insomma per chi ama la vita e i suoi piaceri
- Quando mi consigliate di partire? Ogni stagione ha il suo fascino, ma noi consigliamo la primavera o l’inizio dell’autunno quando le temperature sono gradevolissime
- Se volessi seguire tutto il vostro itinerario, quando durerebbe il viaggio? Circa una settimana. Palermo è una città che va assaporata poco alla volta
- Quanto costerebbe? La fascia di prezzo è medio- bassa
- Quali sono le tappe fondamentali da raggiungere? Nella nostra guida ti racconteremo della Cattedrale di Palermo, della spiaggia di Mondello, de Palazzo dei Normanni, di Monreale, dei mercati storici della città, di alcuni posti del cuore come Le stanze al Genio, di Casa Professa o di Santa Cita.
- Dove posso dormire e con che mezzi posso spostarmi? Consigliamo di soggiornare in centro città e muoversi a piedi od eventualmente con qualche mezzo pubblico.
- Quali specialità culinarie mi aspettano? Dall’antipasto al dolce, Palermo offre piatti tipici assolutamente imperdibili:pasta alla norma, sarde a beccafico, pesce spada e tonno freschissimi, arancine (rigorosamente al femminile), panelle e crocchè, sfincioni, granite e grattachecche, cassate, frutta martorana e l’iconici cannoli
L'itinerario!
7 imperdibili tappe per visitare una delle più belle città d’Italia
La Bandiera della città di Palermo
I colori rosso e il giallo sono ripresi dalla bandiera regionale siciliana e stanno a simboleggiare l’unione durante la rivoluzione dei Vespri dei comuni di Palermo e Corleone, importante centro agricolo, contro gli Angioini
Lo stemma è costituito da uno scudo dove vi è un’aquila con le ali aperte di colore oro che stringe tra gli artigli una fascia con la scritta “S.P.Q.P.” a eterno ricordo delle origini romane, sormontata da una corona aurea tempestata da gemme ed ornata di due ramoscelli incrociati: un ramoscello d’olivo, simbolo della pace, ed uno di quercia, simbolo di forza
La prima tappa
Palazzo dei Normanni – Cappella Palatina
Il palazzo dei Normanni fu il Palazzo Reale degli imperatori Federico II e Corrado IV di Svevia e successivamente sede dei sovrani del Regno di Sicilia.
La bellezza di questo sito UNESCO è straordinaria. Resterete stupefatti da tanta magnificenza.
Esternamente appare come una possente costruzione, un luogo severo ed austero. Si accede poi passando attraverso un cortile interno ad una loggia quadrata molto luminosa ed ariosa e si sale al piano superiore del palazzo attraverso una grande scalinata.
Il vero spettacolo che capovolge le aspettative è però la Cappella Palatina.
Scegliete di dedicare molto tempo alla visita, c’è davvero tanto da ammirare, tante epoche e varie dominazioni disposte nei suoi vari strati come pagine di un libro. La cupola, il transetto, le colonne. le absidi e gli arredi sono interamente ricoperti da splendidi mosaici e magnifici intarsi marmorei, fusione di elementi bizantini, islamici e romanici, che lascia letteralmente a bocca aperta. Vi sembrerà di essere rinchiusi in uno scrigno dalle pareti dorate.
La basilica a tre navate, fu consacrata nel 1140, con funzione di cappella reale, ovvero palatina. I mosaici, eseguiti a partire già dal 1100, rappresentano varie scene tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento. Notate anche l’originale straordinario soffitto ligneo intarsiato. Lo sguardo infine verrà rapito dal grande Cristo Pantocratore ossia onnipotente, dell’abside che dona sensazioni di pace e serenità.
Abbagliati da tanta sfolgorante bellezza potete continuare la vostra visita attraverso le diverse sale degli Appartamenti Reali. Splendida la parte normanna con la Sala dei Venti Torre Joharia, la torre Pisana e la sala di re Ruggero interamente rivestita e decorata con motivi zoomorfi, disegni di animali e piante, creature reali e mitologiche. Indimenticabile!
Consigliamo infine di fare un giro per i giardini reali: piante secolari stupende, un piccolo orto botanico perfettamente curato spesso allietato da un sottofondo di musica classica.
Il costo della visita, inclusa quella degli appartamenti reali è alquanto alto, ma assolutamente ben ripagato.
I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori
Alcuni giorni della settimana gli Appartamenti Reali non sono visitabili poiché il palazzo dei Normanni è sede delle attività del parlamento siciliano. Sconsigliamo inoltre di visitare il palazzo nei giorni in cui attraccano nel porto di Palermo le grandi navi da crociera, che scaricano migliaia di turisti nella città e prendono d’assalto il palazzo con grandi gruppi di visitatori.
La seconda tappa
La Cattedrale di Palermo
E’ sicuramente tra i monumenti più significativi della città.
Questa splendida Cattedrale è una preziosa testimonianza di espressioni artistiche ed architettoniche diverse e visitarla è come sfogliare un libro di Storia.
Nel corso dei secoli ciascuna dominazione ha apportato le sue modifiche creando però un amalgama assolutamente equilibrato ed affascinante, un vero capolavoro! Edificata su mura puniche, come moschea di culto arabo, solo successivamente con la dominazione normanna fu adibita al culto cristiano.
Esternamente è bellissima. Prestate attenzione a girarla per intero perché tutti i lati sono peculiari ed interessanti. Osservatela da vicino e da lontano, dalla strada e dal parco antistante, sotto gli archi; ogni punto regala uno scorcio eccezionale.
Spettacolare la fiancata destra che si apre su Corso Vittorio Emanuele e offre un’immagine da cartolina; si ammirano le varie torri, la cupola e soprattutto il grande e stupendo portico gotico-catalano, con il sottostante magnifico portale. La bella facciata è collegata al palazzo arcivescovile da due archi. Passate poi al fianco sinistro e soprattutto innamoratevi delle splendide absidi, che affacciano su piazza Sett’Angeli.
L’interno potrebbe inizialmente deludervi in quanto in stile neoclassico non certo congruente con l’aspetto esterno e risulterà alquanto sobrio nelle decorazioni, sebbene maestoso per le dimensioni. Non mancano però motivi d’interesse come la meridiana a pavimento, il coro ligneo quattrocentesco, il pregevole fregio con i segni zodiacali (divertitevi a cercare il vostro!) tele, statue e le imperdibili tombe reali, tra cui quella di Federico II di Svevia in porfido rosso, quella di Costanza d’Altavilla e quella più recente di Don Pino Puglisi, martire della Mafia.
La patrona principale della città è Santa Rosalia (la Santuzza) a cui è dedicata la cappella reale nella quale trovate la preziosa e monumentale urna argentea che custodisce il corpo della santa.
Non mancate di salire sulle terrazze. Le vedute offerte dal lungo camminamento presente sul tetto sono uno spettacolo imperdibile. fra stretti passaggi e viste mozzafiato sino al mare. Per salire ci sono parecchi gradini su di una scala a chiocciola. Non c’è ascensore. Di giorno, con il caldo, l’ascesa è faticosa ma fattibile e comunque il panorama vi ricompenserà della fatica.
I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori
L’ingresso alla Cattedrale è gratuito.
Esistono poi varie tipologie di biglietti a seconda di cosa volete visitare: la visita della cripta, del tesoro (dove si trova, tra l’altro, la splendida corona di Costanza d’Aragona), dei sotterranei e dei tetti; e anche biglietti combinati con il palazzo arcivescovile, con costi ovviamente via via crescenti.
La terza tappa
A spasso per il centro città
Via Maqueda
Via Maqueda è la strada per eccellenza per il passeggio, essendo stata fortunatamente pedonalizzata. Lunga 1,5 Km parte da Piazza Giuseppe Verdi, la bellissima piazza del maestoso Teatro Massimo e arriva fino a Piazza Giulio Cesare, la piazza della stazione centrale. Insieme alle sue continuazioni di via Ruggero Settimo e via Libertà, costituisce l’asse principale di attraversamento del centro della città da sud a nord.
Piena di bar, pasticcerie, negozi, locali e ristoranti, che invadono la sede stradale con i loro dehors; la via è sempre animata, anche nelle ore serali. Regna sempre una gran confusione, che può essere piacevole oppure assordante a seconda dell’orario della giornata e del vostro stato d’animo.
Non mancano poi le attrazioni turistiche, tra piazze, chiese e palazzi storici. La via è un susseguirsi continuo di edifici civili e religiosi caratterizzati da vari stili, con prevalenza del barocco. Piazza Pretoria con la sua splendida Fontana della Vergogna, Palazzo delle Aquile, sede del Comune di Palermo, la vicina piazza Vincenzo Bellini con la Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio o della Martorana e la Chiesa di San Cataldo con le sue splendide cupolette rosse.
Via Vittorio Emanuele
Lunga quasi 2 km, vi si affacciano alcuni dei monumenti più importanti della città:
il Palazzo dei Normanni, il Palazzo Asmundo, la Cattedrale di Palermo, la Chiesa di San Giuseppe dei Teatini.
Parte da Porta Felice (piazza Marina) a pochi passi dal mare, nella zona che viene ancora comunemente chiamata con l’antico nome arabo di “Cassaro” e termina a Porta Nuova, vicino alla Cattedrale.
A piazza Marina resterete impressionati dagli enormi alberi di ficus con le loro incredibili radici aeree a colonna. Tra gli altri vi è anche quello considerato il più grande ficus d’Europa, con i suoi 30 mt di altezza per una circonferenza di 20 mt. Alla domenica, dalle 8 alle 13 vi si tiene il mercatino delle pulci, l’intera piazza è piena di banchi con oggetti di tutti i tipi in vendita.
All’altezza dell’incrocio con via Maqueda si forma uno slargo quasi circolare, Piazza Vigliena, i cosiddetti “Quattro Canti“, centro geografico e culturale della città di Palermo.
Gli splendidi edifici che la circondano hanno tre ordini di decori: al primo le fontane che rappresentano i quattro fiumi della città antica, sormontate dalle allegorie delle quattro stagioni Eolo, Venere, Cerere e Bacco; al secondo le statue dei sovrani Carlo V, Filippo II, Filippo III e Filippo IV e al terzo le statue delle quattro sante palermitane S. Agata, S. Ninfa, S. Oliva, e S. Cristina.
I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori
Via Vittorio Emanuele insieme a via Maqueda sono le vie principali del centro storico della città e incrociandosi in corrispondenza dei Quattro Canti lo dividono in quattro parti: i 4 mandamenti, i 4 quartieri storici di Palermo.
La quarta tappa
Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio (Martorana) e San Cataldo
La chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio (così chiamata dal grado militare del fondatore, Giorgio d’Antiochia) o della Martorana (dal cognome della nobildonna che fondò il monastero benedettino annesso alla chiesa) svetta in posizione elevata su piazza Bellini, proprio dietro alla fontana Pretoria, affiancata dal caratteristico edificio della chiesa di San Cataldo.
Esternamente si nota immediatamente il contrasto tra la facciata barocca e il resto della muratura normanna, ma l’elemento che cattura immediatamente l’attenzione è lo splendido e possente campanile normanno, e proprio dalla base del campanile si accede alla chiesa.
Una volta entrati, la prima parte che si incontra è in stile barocco con tutti i soffitti affrescati ma è la seconda parte, che risale invece al periodo normanno, che lascia l’osservatore senza fiato: un caleidoscopio di colori, un tripudio dorato di mosaici bizantini e marmi policromi intarsiati che riempiono tutti gli spazi disponibili.
Lo sguardo avvolge una molteplicità di archi, colonne, capitelli, affreschi, statue e ornamenti di ogni genere. Bellissime le volte coperte da un cielo stellato e il prezioso tabernacolo in lapislazzuli.
Il fulcro della decorazione musiva è però la cupola; nel medaglione centrale si trova il grande Cristo Pantocratore in trono e in atto di benedizione, intorno al quale si dispongono quattro angeli adoranti.
Divertitevi a cercare una colonna nell’interno della chiesa che reca una iscrizione in lingua araba.
Accanto alla splendida chiesa della Martorana si trova l’altrettanto meravigliosa chiesa di San Cataldo, inconfondibile per le tre cupole rosso scuro in contrasto con le chiare pareti in arenaria impreziosite da disegni geometrici di linee curve che si intrecciano e che le conferiscono un aspetto arabeggiante.
Soprattutto quando si entra si rimane stupiti e travolti da una grande sensazione di intimità; da una atmosfera semplice e suggestiva. Un piccolissimo scrigno, nudo e spoglio.
Attraverso un gioco di pieni e vuoti e l’alternanza di luce e ombra, gli spazi si riempiono e si dilatano.
E’ come se il visitatore venisse spinto alla meditazione.
I consigli di Scedda per gli aspiranti viaggiatori
Si racconta che le suore clarisse della Chiesa di Santa Maria dell’Ammiraglio per prime proprio qui prepararono la famosa e dolcissima frutta Martorana, vanto della pasticceria siciliana.
La quinta tappa
I due grandi teatri di Palermo: il Teatro Massimo e il Politeama
Il Teatro Massimo
Il monumentale edificio in stile neoclassico si fa ammirare per l’aspetto imponente. La grande scalinata che porta al colonnato che sorregge il timpano triangolare ricorda gli antichi templi greci; le due sculture bronzee ai lati rappresentate da due donne (la Tragedia e la Lirica) in groppa a due grandi leoni appaiono estremamente scenografiche; e poi la grande cupola e le absidi laterali semicircolari, i fregi, i bassorilievi e le decorazioni.
Con la capienza di 1.387 spettatori è il più grande teatro d’Italia e il terzo in Europa.
La breve visita guidata all’interno del teatro dura meno di un’ora. Dopo la visita al foyer si passa alla bellissima sala principale e poi di seguito alla vista privilegiata dal palco reale. Sorprendente l’effetto acustico nella rotonda del mezzogiorno o sala pompeiana. Chi si pone al centro avrà la percezione di udire la propria voce amplificata a dismisura.
Come tutti i grandi teatri anche il Massimo ha la sua curiosa e suggestiva leggenda: il fantasma di una suora pare si aggiri sulle grandi scalinate perché, per la costruzione del Teatro, furono rasi al suolo un monastero, una chiesa ed un cimitero.
Il Politeama
Non sarà imponente come il Teatro Massimo ma è altrettanto scenografico.
La sua forma cilindrica, con una vaga similitudine con il Pantheon di Roma, troneggia nella grande piazza Ruggero Settimo.
La facciata, in stile neoclassico è molto elegante. Il suo ingresso a forma di arco con la grande vetrata e l’imponente frontone centrale con bassorilievo, ricordano gli archi di trionfo romani.
Spettacolare la quadriga bronzea affiancata da altri due cavalli con relativi cavalieri. Al centro sono rappresentati Apollo, dio della musica, ed Euterpe, musa della lirica.
All’estetica complessiva concorre poi il doppio ordine di colonne della parte semicilindrica, con le decorazioni murali che ricordano le case di Pompei.
Ti piacerebbe avere qualche informazione in più?
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La sesta tappa
I luoghi del cuore
San Giovanni degli Eremiti
La chiesa San Giovanni degli Eremiti si trova nel centro storico di Palermo, vicino al Palazzo dei Normanni.
Un’oasi di pace e tranquillità all’interno di una città caotica, un luogo fortemente spirituale.
La parte più bella è certamente il chiostro, caratterizzato da file di doppie colonne ornate con motivi floreali, che fanno da scenario ad un lussureggiante giardino con palme, banani, carrube, limoni, pompelmi, melograni e fichi d’india.
Deliziose ed iconiche sono le caratteristiche cinque cupolette rossastre, realizzate con un inconfondibile stile arabo-normanno.
L’interno della chiesa è invece spoglio. Non ci sono decorazioni o abbellimenti, ma tutto è caratterizzato da semplicità e armonia.
Di recente sono stati effettuati nuovi scavi che testimoniano, ancora una volta, le varie stratificazioni storiche e architettoniche che animano l’intera città di Palermo. Attraverso un piccolo vano si accede a un ambiente, denominato “sala araba” dove è visibile un affresco bizantino.
Forti sono i contrasti cromatici tra il verde della vegetazione, l’ocra delle cubiche strutture in tufo e lo sfondo blu del cielo siciliano.
Oratorio di Santa Cita
La vista degli oratori è spesso al di fuori dai classici tour turistici, ma se siete a Palermo non dovreste perdervi questa chicca immersa nelle viette del centro storico.
Nel quartiere La Loggia, a poca distanza da via Roma si trova lo spettacolare oratorio seicentesco di Santa Cita, dove si può ammirare una delle massime realizzazioni di Giacomo Serpotta, il geniale scultore che fece sembrare maestoso marmo quel che era semplice gesso.
Si accede attraverso un chiostro e poi attraverso una stanza piena di ritratti dei Superiori della Compagnia del Rosario di Santa Cita, dove si acquistano i biglietti.
Entrerete poi in una grande sala rettangolare che vi lascerà stupefatti: le decorazioni sono bellissime, così ricche e intense, un tripudio di gessi bianchi, delicati, eleganti, levigati a marmo e lavorati con una fantasia barocca sfrenata.
I mille angioletti e puttini che costellano le pareti, sembrano pronti a staccarsi dal muro per svolazzare tra le vostre braccia, candidi come la neve e paffuti come il più tenero degli infanti. Ognuno esprime un’emozione, un sentimento, un gioco. Le loro pose ed espressioni trasudano una sottile ironia, quanto mai singolare a quei tempi.
Le tantissime statue in altorilievo raffigurano i Misteri del Rosario, mentre sulla parete opposta è mirabilmente rappresentata la battaglia di Lepanto, vittoria della cristianità sui miscredenti.
Una piccola curiosità: l’immagine di una piccola serpe sul braccio di una delle statue consente di attribuire gli stucchi al Serpotta.
Al termine della visita, consigliamo vivamente di raggiungere gli altri oratori di San Domenico e di San Lorenzo, facilmente raggiungibili a piedi, anch’essi ornati di capolavori del Serpotta.
Casa Professa o Chiesa del Gesù
Nel quartiere Alberghiera, vicino al mercato di Ballarò, c’è una delle chiese più belle della città: la chiesa del Gesù, più conosciuta come Casa Professa, l’esempio più significativo dell’arte barocca a Palermo.
L’esterno è maestoso ma comunque nulla di più di una piacevole facciata tipicamente barocca.
Varcata la soglia ci si trova in un vasto ambiente a tre grandi navate che lascia senza fiato per la ricchezza decorativa: stucchi, affreschi e dipinti, ma soprattutto l’incanto dei marmi policromi, tra statue, tarsie ed altorilievi che non lasciano alcuno scampolo di parete privo di decorazione.
Di fronte ad una così strabiliante bellezza complessiva è difficile concentrarsi su singoli elementi. Molto belli sono i colori, che giocano sui forti contrasti fra il bianco di marmi e stucchi, contro le tinte molto calde dei pavimenti; le cui forme colorate disegnano delle bellissime geometrie. Da non perdere anche le vetrate che rendono ancora più mistico l’interno della Chiesa.
La costruzione ha richiesto oltre 200 anni di lavoro utilizzando marmo bianco di Carrara, grigio del Belgio e colorato di Trapani. Resterete profondamente emozionati davanti a così tanta bellezza!
San Giovanni degli Eremiti
Oratorio di Santa Cita
Casa Professa
La settima tappa
La gioia e i colori dei mercati storici
Ecco il cuore pulsante di Palermo.
Il mercato di Ballarò insieme al mercato de il Capo e al mercato della Vucciria sono i mercati più antichi e caratteristici della città di Palermo.
Ovviamente negli anni hanno perso un pò della loro originalità e si sono orientati sempre più verso il consumo turistico, ma tra urla, odori e folklore la visita è comunque sempre consigliata.
Vi si può accedere da tante strade e stradine. Verrete attratti e richiamati attraverso tutti e cinque i sensi. Colori, odori, sapori e suoni, tutti all’apice della loro intensità, vi stordiranno.
Troverete banchi di frutta e verdura, di pesce, di tessuti; tendoni variopinti, cesti, l’incessante richiamo dei venditori, ma soprattutto tantissimi Street food, mangiare da consumarsi in strada mentre si passeggia. Si possono degustare tanti piatti tipici della ricca cucina siciliana, “u pani ca meusa” (il panino con la milza), i’stigghiola (a base di budella di agnello), le arancine classiche o moderne con molteplici condimenti non tradizionali, “u pruppu” (il polpo) e tante altre specialità dell’infinito universo culinario siciliano.
L’ottava tappa
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San Giovanni degli Eremiti
La chiesa San Giovanni degli Eremiti si trova nel centro storico di Palermo, vicino al Palazzo dei Normanni.
In e Out
Il Parc della Villette è stato costruito nella metà degli anni ’80 come grande luogo di riqualificazione urbana di un’area un pò periferica di Parigi.
A quel tempo poteva dirsi all’avanguardia se non avveniristico e visionario, oggi però risulta datato e in forte decadenza. Si avverte la mancanza d’innovazione. Luoghi come questi ti aspetti che debbano adeguarsi costantemente ai progressi tecnologici e non restino prigionieri del passato.
Nel Parco sono presenti diverse strutture; l’enorme e scenografica sfera d’argento chiamata La Géode da anni sottoposta a lavori di ristrutturazione, la città della Scienza e della tecnica, grande spazio espositivo con tante aree tematiche che vanno dalla matematica alla robotica, dall’ecologia alla tecnica applicata, con molte sezioni interattive che stimolano la curiosità di bambini e ragazzi che purtroppo sono presentate solo in francese e risultano di non facile fruizione per il turista, il sottomarino Argonaute che appare più un cimelio del passato che un simbolo di progresso e il grande Planetarium, con frequenti eventi e spettacoli, molti dei quali però solo in lingua francese.
Anche il parco che circonda tutte queste strutture è vasto e coreografico, ma purtroppo si trova in un’area che non infonde molta sicurezza.